relazioni sui social | Psicologo Anzola dell'Emilia e Valsamoggia D.ssa Mele Vanessa

L’abbandono ai tempi dei social: piccolo vocabolario delle relazioni in rete


Le relazioni che nascono, vivono e finiscono sui social hanno caratteristiche diverse da quelle che si sviluppano fuori dal mondo virtuale. L’utilizzo dei social, infatti, ha modificato profondamente il nostro modo di stare in relazione con l’altro.

La cultura consumistica in cui viviamo ci porta a cercare di gratificare immediatamente qualsiasi bisogno. Anche l’amore risente di questa frenesia, fino a diventare un amore consumistico, usa e getta.

Z. Bauman, nel suo libro “Amore liquido” parla della fragilità delle relazioni e dei legami affettivi che diventano sempre più superficiali e temporanei, alla continua ricerca di qualcosa di nuovo e, apparentemente, più appagante.

Egli scrive: I legami sono stati sostituiti dalle ‘connessioni’. Mentre i legami richiedono impegno, ‘connettere’ e ‘disconnettere’ è un gioco da bambini. Su Facebook si possono avere centinaia di amici muovendo un dito. Farsi degli amici offline è più complicato. Ciò che si guadagna in quantità si perde in qualità. Ciò che si guadagna in facilità (scambiata per libertà) si perde in sicurezza.

Oltre al fenomeno del ghosting, di cui ho già parlato in un altro articolo (https://psicobologna.it/ti-lascio-e-ti-cancello-il-ghosting/https://psicobologna.it/ti-lascio-e-ti-cancello-il-ghosting/), esistono molte altre tipologie di relazioni disfunzionali, che fanno parte di questo “amore consumistico” e che si sono diffuse prevalentemente grazie all’utilizzo dei social.

Vediamo quali sono altri tipi di relazioni che si diffondono sui social e che nascondono modalità disfunzionali di stare insieme:

Caspering

E’ una versione più soft del già citato ghosting. La persona non sparisce improvvisamente, ma si allontana gradualmente. I segnali che qualcosa sta cambiando sono abbastanza evidenti, come ad esempio il fatto che le risposte ai messaggi siano sempre più telegrafiche e sporadiche nel tempo.

R-bombing

Atteggiamento con cui il partner mantiene l’altro legato a sé attraverso il silenzio. Significa visualizzare il messaggio, ma non rispondere subito, facendosi, in quest modo, desiderare.

Zombieing

La parola ha origine da “Zombie”, morto vivente. Della serie: chi non muore si rivede! Si verifica quando il partner, dopo essere scomparso senza fornire alcuna spiegazione, riappare quando meno ce lo aspettiamo e si comporta come se nulla fosse successo. Senza fornire ovviamente nessuna spiegazione né preoccuparsi delle conseguenze del suo comportamento. La vittima si trova a gestire l’ambiguità di questo comportamento e a riattivare un vissuto di fatica e dolore che ha dovuto affrontare nella fase dell’abbandono.

 Orbiting

Questo termine deriva dall’inglese “to orbit”, che significa orbitare attorno a qualcosa.  Descrive una situazione in cui la persona inizia a seguire la vita dell’ex sui social. Lascia qualche traccia di sé, qualche misero like, semina notifiche qua e là, ma non cerca mai interazioni dirette.

Benching

Significa letteralmente “lasciare in panchina”. Si manifesta nelle relazioni contattando di tanto in tanto l’altro, senza chiarire la natura del rapporto, cercando di mantenere relazione non definita né chiara. Rimane in stand-by, senza impegno.  L’altro rimane in panchina nel caso possa “servire” in attesa di trovare qualcosa di meglio.

Breadcrumbing

Significa “spargere le briciole”. La persona alimenta la relazione con le briciole, con messaggi, interazioni social del tutto sporadiche e occasionali. Questi “contatti” servono per far sapere all’altro che la persona è ancora lì, purtroppo alimentando illusioni, aspettative e false speranze attraverso un gioco di manipolazione. Chi sparge le briciole sa benissimo che non ci potrà essere alcun futuro per quella relazione.

Se ti sei rivisto in alcune di queste situazioni prova a riflettere sulla tua relazione e su come ti senti.

Ti fa stare bene? Ti diverte questo modo di fare o ti fa soffrire? Ti senti apprezzato e rispettato?

Non c’è nulla di male nelle relazioni cosiddette “passatempo”, ma solo se entrambi i componenti della coppia ne sono consapevoli! Altrimenti il rischio è diventare vittime della manipolazione dell’altro.