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Insonnia e importanza del sonno



importanza del sonno_psicobologna IMPORTANZA DEL SONNO

Il sonno è un meccanismo che svolge importantissime funzioni indispensabili per il mantenimento del benessere psicofisico. La sua privazione o alterazioni nel ciclo sonno-veglia possono causare seri danni alla salute. Il sonno, infatti, svolge un ruolo fondamentale nella “manutenzione” del nostro organismo: consente il ripristino dell’integrità dei tessuti organici, delle funzioni immunitarie, permette di recuperare le energie psico-fisiche, consente  il  normale funzionamento delle attività cognitive (memoria, attenzione, concentrazione, pensiero ecc..). Studi relativi agli effetti della deprivazione del sonno effettuati su animali dimostrano chiaramente come il sonno abbia una funzione vitale per l’organismo.

La quantità di ore di sonno indispensabili per il recupero psicofisico varia da individuo a individuo: la maggior parte delle persone ha bisogno di circa 8 ore di sonno, ma ci sono individui, definiti “brevi dormitori”, a cui bastano 3 o 4 ore per sentirsi pienamente ristorati, per arrivare, all’altro estremo, a individui, che necessitano di più ore (anche 10 o 11 ore di sonno per notte) per  recuperare le energie.

Solitamente, la persona che presenta un disturbo del sonno, comincia a lamentarsi della qualità del proprio sonno, relativamente alla durata (troppo o troppo poco) e alla qualità (il sonno non è riposante, possono presentarsi risvegli notturni o incubi).

INSONNIA

L’ insonnia è il più comune e diffuso tra i disturbi del sonno. Si tratta di uno stato in cui la persona sente che il proprio sonno non è sufficiente o non è soddisfacente.

Le cause dell’insonnia possono essere varie: il sonno è infatti legato a delicati processi fisiologici e psicologici delicati, per cui molti sono i fattori che possono turbare il loro equilibrio; solo per citare i più comuni possiamo indicare l’alimentazione, l’assunzione di alcool, il fumo, l’attività fisica, le preoccupazioni legate alla giornata, un particolare stato emotivo…

L’ insonnia può insorgere anche come conseguenza ad altri disturbi: disturbi dell’umore e disturbi d’ansia. In questo caso si parla di insonnia secondaria, che va distinta da quella primaria, in cui è invece l’insonnia stessa a generare i sintomi ansiosi.

L’ insonnia colpisce fino al 10% degli adulti, soprattutto le donne, e aumenta con l’avanzare dell’età  fino al 25%. E ’un disturbo che può riguardare però anche bambini e adolescenti.

I sintomi dell’ insonnia sono:

  • Difficoltà a prendere sonno
  • Difficoltà a mantenere il sonno con frequenti risvegli notturni
  • Difficoltà a svegliarsi al mattino
  • Non sentirsi ben riposati, dopo una notte di sonno
  • Stanchezza diurna o sonnolenza
  • Difficoltà a rimanere concentrati
  • Irritabilità, depressione o ansia

L’ insonnia può essere legata a uno specifico evento stressante (ad es. un nuovo lavoro, la nascita di un bambino, un esame universitario…). In questo caso si definisce insonnia situazionale e, nella maggior parte dei casi, superato l’evento stressante, il disturbo si risolve.

L’ insonnia può avere un decorso intermittente, risolversi in alcuni periodi e ripresentarsi in altri momenti più stressanti (insonnia ricorrente).

Possono esserci anche casi in cui la difficoltà di dormire rimane costante nel tempo anche quando l’evento stressante si è risolto e diventa un problema cronico (insonnia persistente).

Dopo diverse notti passate insonni spesso si genera la paura di non riuscire ad addormentarsi o il timore di svegliarsi presto al mattino e, ancora prima di andare a dormire, le persone si  preoccupano e cominciano a pensare agli effetti che la carenza di sonno avrà sul loro rendimento il giorno successivo o a come si sentiranno stanchi. In genere questi meccanismi non fanno altro che peggiorare la situazione, mettendo in moto un’attività mentale che contribuisce a mantenere svegli.

 QUALI TERAPIE?

Oltre alla terapia farmacologica, esistono altri tipi di intervento per curare l’insonnia.  E’ possibile utilizzare tecniche di rilassamento, come ad esempio il Training Autogeno,  che permettano alla persona di allentare la tensione muscolare che si crea al momento di coricarsi e aiutino a liberare la mente dai pensieri e dalle rimuginazioni che spesso la affollano prima di dormire.

Se l’ insonnia si manifesta come sintomo di un malessere sottostante (insonnia secondaria), può essere utile un percorso terapeutico mirato a indagare quale sia il problema all’origine. In questi casi non sarebbe infatti sufficiente concentrarsi solamente sul disturbo del sonno, in quanto questo è solo uno dei sintomi di un problema di natura diversa e, probabilmente, si risolverà nel momento in cui si avrà la possibilità di elaborare il disagio sottostante.