psicologo Bologna PsicoBologna D.ssa Vanessa Mele - attacchi di panico

Aiuto… mi è venuto il panico!


Attacchi di panicoQuante volte avremo sentito esclamare questa frase o la abbiamo detta noi stessi, ma che cosa è un attacco di panico?

L’ attacco di panico è un disturbo che colpisce in modo improvviso e può insorgere anche in persone apparentemente sane e non necessariamente in situazioni di stress. La sintomatologia che comporta può portarci a confonderlo con altri tipi di malessere o disturbi fisici, quindi può essere utile chiarire come si manifesta.

I primi episodi solitamente sono inaspettati una sorta di “fulmine a ciel sereno” e non si riescono a ricondurre ad una causa scatenante definita. Di solito iniziano con un periodo di 10 minuti durante i quali i sintomi la gravità dei sintomi aumenta rapidamente.

Il panico ha diversi tipi di sintomi: quelli mentali sono una estrema paura ed un imminente senso di morte, i segni fisici solitamente comprendono tachicardia, palpitazioni, dispnea e sudorazione.

La crisi di panico solitamente dura da 20 a 30 minuti.

I sintomi che nell’arco dei 10 minuti si sviluppano rapidamente ed hanno raggiunto il picco massimo sono:

  • palpitazioni, cardiopalmo o tachicardia
  • sudorazione
  • tromori
  • sensazione di soffocamento
  • dolore o fastidio al petto
  • nausea
  • sensazione di stordimento o svenimento
  • depersonalizzazione (sensazione di essere distaccati da se stessi) o derealizzazione (sensazione di irrealtà)
  • paura di perdere il controllo
  • paura di impazzire
  • paura di morire
  • brividi o vampate di calore
  • parestesie (formicolii, torpore)

Chi ha provato l’esperienza degli  attacchi di panico li descrive come un’esperienza terribile, che colpisce in modo improvviso. La paura di un nuovo attacco diventa così un pensiero dominante. Spesso quindi un singolo episodio sfocia in un vero e proprio disturbo di panico, in cui la paura della paura può far divenire schiavi degli attacchi e portare le persone  ad evitare tutte le situazioni potenzialmente ansiogene.

Il Disturbo di panico spesso si collega all’agorafobia, cioè l’ansia relativa all’essere in luoghi o situazioni dai quali sarebbe difficile o imbarazzante allontanarsi, o nei quali potrebbe non essere disponibile un aiuto, nel caso di un attacco di panico inaspettato.

Il Disturbo di panico è caratterizzato dalla presenza di attacchi di panico ricorrenti e inaspettati cioè non associati a particolari situazioni,  seguiti da un mese op più in cui è persistente la paura che gli attacchi si ripetano. La persona cambia, inoltre, il proprio comportamento in conseguenza agli attacchi soprattutto evitando le situazioni in cui teme che si possano verificare.

Sebbene possano essere un’esperienza estremamente  spiacevole, gli attacchi di panico non sono pericolosi, tuttavia possono comportare una profonda sofferenza psicologica e interferire con il normale funzionamento.  Meritano quindi di essere presi in considerazione e curati.

Le cause non sono completamente conosciute, sono implicati fattori biologici e psicologici: il trattamento quindi può essere rivolto ad entrambi questi aspetti.

La terapia farmacologica ha, come risultato diretto, la riduzione delle reazioni neurovegetative coinvolte nell’attacco di panico.

La psicoterapia si propone di far acquisire al paziente  una maggiore consapevolezza dei motivi del malessere e gli permette di maturare dal punto di vista emotivo in modo da ridurre, nel tempo, il possibile ripresentarsi del sintomo.